Buongiorno Vodafone.

Buongiorno Vodafone. Sarebbe meglio dire buonanotte Vodafone. Buonanotte a tutti i buoni propositi di avere una campagna pubblicitaria chiara. Arriverà la solita multa, ma la campagna promozionale “Buongiorno Vodafone” è di quella che atterrisce. Comunque l’immagine scelta sul sito istituzionale 190.it è esatta. Una donna che dorme, come la trasparenza.

Cosa dice Vodafone?

Passa a Vodafone e inizi bene la giornata!
Ogni giorno il primo SMS e la prima telefonata sono gratis.
Come funziona
Attiva una SIM Ricaricabile Vodafone e fino al 15 novembre ricevi automaticamente e gratuitamente la promozione Buongiorno Vodafone per inviare il primo SMS ed effettuare la prima telefonata della giornata verso un numero Vodafone Italia a 0 cent.

…peccato che “…per le chiamate effettuate con la promozione Buongiorno Vodafone è previsto uno scatto alla risposta di 16 cent e una durata massima di 30 minuti oltre i quali sarà applicata la normale tariffa prevista dal tuo piano telefonico.
La tariffa prevista da Buongiorno Vodafone si applica al primo SMS e alla prima chiamata effettuata tra le 6.00 e le 12.00 dall’Italia verso tutti i numeri Vodafone Italia.
[..]”

Riassumendo il “primo SMS e la prima chiamata della giornata” sono “gratis” (doverose le virgolette!) solo se sono VERSO VODAFONE, se sono prima di mezzogiorno e comunque si pagano 16 centesimi sempre che si resti sotto i trenta minuti. Da non dimenticare che è un’offerta dedicata solo a chi attiva una nuova ricaricabile Vodafone entro il 15 novembre e che la promozione durerà due mesi.

Strano modo di usare la parola gratis, ci sono almeno quattro condizioni da rispettare. L’italiano, una lingua da interpretare?

Telefonica verso Tim. Dal Brasile all’Italia?

Riporto dal Corriere della Sera la notizia in cui si vede il gruppo spagnolo TELEFONICA interessato ad acquistare TIM. Intanto dovrebbe avere il via libera per TIM BRASIL, che sia un primo passo verso l’Italia? Vedremo.

PromoTimBrasil

In corsa la spagnola Telefonica e il fondo di Marco De Benedetti
L’interesse dell’ex amministratore delegato della società di cellulari
La vendita di Brasil Telecom

MILANO — Di nomi ne stanno già circolando molti. E il riassetto non è ancora partito. Fondi di private equity, gruppi stranieri, banche d’affari, starebbero già al lavoro sul dossier Tim. Una partita che vale 35 miliardi di euro e che sulla carta sembra fare gola.
Molto dipende da quanto debito sarà caricato sulla nuova società per la telefonia mobile (e deconsolidato da Telecom) e quanto sarà la base d’asta. Se ci saranno i margini per un’operazione di leverage, è probabile che i fondi di private equity metteranno sul tavolo le offerte più alte. Tra quelli che aspettano i dettagli, si dice ci sia anche il fondo Carlyle, guidato in Italia da Marco De Benedetti, probabilmente il manager che meglio di tutti conosce Tim di cui è stato amministratore delegato fino a meno di un anno fa. Il fondo americano avrebbe aperto un dossier, e potrebbe muoversi in pool con alcuni investitori privati. Ma buone chance, secondo gli esperti, le avrebbe anche Telefonica. L’ipotesi che il primo operatore del paese finisca in mani straniere, come già gli altri due, Vodafone e Wind, potrebbe sollevare critiche. E rappresentare un ostacolo “politico” per gli spagnoli. I quali, invece, sembrerebbero aver la strada spianata per Tim Brasil. Il piano di riassetto porterà anche alla vendita separata delle attività brasiliane.

Secondo indiscrezioni ci sarebbero in corso contatti tra Telecom e Telefonica. Quest’ultima, presente sul mercato brasiliano al 50% con Portugal Telecom, nell’operatore Vivo, avrebbe iniziato a valutare un possibile cambio di cavallo, lasciando il socio portoghese, con il quale in più di un’occasione ha avuto qualche divergenza, per puntare su Tim Brasil: secondo operatore del Paese, con il 23% del mercato e quasi tre miliardi di euro di fatturato. Un’operazione da 6 miliardi di euro, un sesto del valore di Tim, che potrebbe allargarsi alle attività italiane.

F. D. R.  

UNICA, l’ultimo battito della convergenza Telecom?

Scorporo di TIM dalle maglie di Telecom Italia, distinzione tra banda larga e altri settori… e cosa accade? Che all’improvviso senza alcun lancio pubblicitario Telecom Italia esce con un’offerta convergente senza precedenti: UNICA, ossia WI-FI e telefonia mobile assieme.
Una mossa davvero inaspettata in un momento in cui sembra che l’azienda ex monopolista di Stato stia andando in direzione opposta. Comunque vedere per credere: http://www.tim.it/showfile/18043.html . E’ un’offerta dedicata solo agli abbonati TIM ma di sicuro interesse. Riporto direttamente dal sito:

UNICA è la nuova offerta integrata con tecnologia Wi-Fi per i clienti TIM in abbonamento e i clienti Residenziali Telecom Italia che abbiano attivato l’offerta Alice Voce in modalità Wi-Fi.

Ti permette di chiamare GRATIS:
da casa con i tuoi telefoni fissi o con il telefonino TIM Unico, in modalità Wi-Fi
fuori casa con il telefonino TIM Unico, mediante rete GSM.

Una volta acquistato il Pack TIM Unico, che include il telefonino TIM Unico e modem ADSL 2+ autoinstallante Wi-FI, fino al 31 Dicembre 2006 puoi richiedere l’attivazione di Unica sul telefono fisso e sul tuo abbonamento TIM.
Puoi inoltre associare fino a 5 telefonini TIM Unico per singola linea telefonica base Telecom Italia.

Se non hai ancora attiva Alice Voce in modalità wi-fi, al momento dell’acquisto chiedi al Punto Vendita di attivarti l’offerta: potrai scegliere il profilo ADSL che preferisci, tra quelli disponibili.”

Telecom, cosa succede?

Telecom e Tim, due società da sempre vicine con una storia parallela che spesso si è sovraesposta. Società distinta, società unite, poi nuovamente distinte e poi unite per l’ennesima volta dalle decisioni dei manager di turno. Stavolta pare che prendano definitivamente due strade diverse, l’agenzia della REUTERS che riporto qua sotto è chiara. Cosa si cerchi invece di ottenere dalle prossime manovre no. O forse sì, comunque è inutile avventurarsi in teorie legate all’etica. Nel mondo delle TLC è parola sconosciuta.

Telecom Italia punta a media, studia vendita Tim

MILANO – Telecom Italia punta sulla convergenza tra banda larga e contenuti media ed è pronta a cedere tutto o una quota del capitale di Tim.
E’ questo il piano che il gruppo potrebbe discutere già al prossimo cda di lunedì, convocato per i risultati, secondo due fonti vicine alla vicenda.
“Già il cda di lunedì potrebbe presentare la riorganizzazione del gruppo Telecom”, dice una fonte vicina alla vicenda . “Per Tim è probabile si vada verso la societarizzazione finalizzata a una futura valorizzazione dell’asset”.
Una seconda fonte precisa che il gruppo punta “alla cessione di Tim”, senza specificare quale quota sarà messa sul mercato.
Prima della cessione Tim, ora fusa in Telecom, sarà trasformata in una società controllata al 100% dalla stessa Telecom, aggiunge.
“Il gruppo Telecom prosegue sulla strada della convergenza tra contenuti media e banda larga” continua la seconda fonte. “Con la cessione di Tim avrà le munizioni per crescere anche con acquisizioni. Da potenziale preda può diventare predatore”.
Telecom è in trattativa con News Corp di Rupert Murdoch per un accordo sulla distribuzione dei contenuti in Europa sulla piattaforma della società telefonica.
Una delle fonti stima il valore di Tim a 35 miliardi di euro. A fine 2004 Telecom ha lanciato un’opa sul flottante di Tim a 5,6 euro per azione per una valorizzazione della società di oltre 40 miliardi.
IMPATTO POSITIVO SU TUTTA LA CATENA
La decisione strategica che Telecom potrebbe fare a breve, una volta realizzata, avrebbe impatto positivo su tutta la filiera delle società del gruppo. La cessione di Tim e la strategia del gruppo che si muove verso la distribuzione di contenuti media sarebbe probabilmente in grado di spostare la valutazione di Telecom verso multipli più elevati.
Quelle delle società media sono il circa il doppio di quelli del settore telecomunicazioni.
Il valore di carico delle azioni Telecom in Olimpia, a marzo 2006, era pari a 4,23 euro, contro una prezzo di mercato di Telecom Italia, di 2,26 euro circa, venerdì.
Una riduzione del debito della società telefonica consentirebbe inoltre la distribuzione di maggiori dividendi, che potrebbero cominciare a remunerare l’investimento che il gruppo Pirelli ha fatto nella società telefonica, via Olimpia.
Per ora il dividendo Telecom Italia è in grado di coprire poco più dei costi del debito di Olimpia, che a sua volta non distribuisce cedole ai soci.
“Telecom Italia deve fare di necessità virtù”, dice Claudio Morsenchio, gestore di un fondo da 500 milioni di euro al Banco Emiliano Romagnolo. “Ha bisogno di cash per remunerare gli azionisti ed è troppo indebitato per accendere nuovo debito, specialmente ora con tassi in aumento”.
RESTA APERTA IPOTESI MURDOCH
Resta aperta l’ipotesi di un ingresso di News Corp di Rupert Murdoch in Olimpia, holding che detiene la quota di riferimento di Telecom Italia e che da ottobre sarà partecipata all’80% da Pirelli e al 20% dalla famiglia Benetton.
L’ingresso di Murdoch potrebbe avvenire con il conferimento di una quota di Sky Italia in Telecom Italia. In questo caso il gruppo Telecom potrebbe essere costretto a cedere Telecom Italia Media per ragioni antitrust.
Passerebbe in secondo piano l’idea di una cessione della rete fissa, che era tra le ipotesi su cui il mercato ha scommesso nelle ultime settimane.

Agcom definisce costi chiamate da cellulari a servizio “12”

Il consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha adottato il provvedimento finale relativo alle misure cautelari per la riduzione delle tariffe di originazione praticate dagli operatori di rete mobile per le chiamate fatte dai propri clienti verso i servizi informazioni abbonati (12xy, 892uuu).
L’Autorità – spiega un comunicato dell’Agcom – ha disposto che la tariffa di originazione dovuta dai fornitori di servizi informazione abbonati ai quattro operatori mobili possa essere al massimo uguale al doppio della corrispondente tariffa di terminazione, con una consistente riduzione degli attuali prezzi.
Il risparmio conseguito dai fornitori dei servizi di informazione abbonati si rifletterà sui prezzi applicati dagli stessi fornitori alla propria clientela. In tal senso l’Autorità ha avviato un’attività di monitoraggio per garantire che vi sia un effettivo risparmio per i consumatori.
Le misure adottate dall’Agcom dovranno essere confermate entro la fine di gennaio 2007, quando è prevista la conclusione dell’analisi del mercato.  (Apcom)

Iniziativa “SMS a prezzo di costo per i sordi”

E’ in corso da alcuni mesi, ma ho piacere a pubblicizzare nuovamente l’iniziativa dell’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI con cui si chiede che i servizi essenziali per una “comunicazione indipendente” dei sordi (SMS, ma anche MM, e Videochiamate) siano forniti ad un prezzo di costo o con tariffazione forfetaria (flat), in ottemperanza a quanto previsto da norme nazionali e comunitarie.

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