Adottiamo una cabina telefonica

Lo ammetto, non uso un telefono pubblico da almeno 5 anni.

Una cabina telefonica a Siena | andtrap.tumblr.com

L’ultima volta, vado a memoria, è stato perché mi trovavo in una frazione (2000 abitanti, nemmeno troppo piccolo) non ben coperta dalla rete mobile.
Un caso tutt’altro che remoto, specie nelle zone montane italiane come denuncia UNCEM, che mi ha sempre fatto pensare all’importanza di un servizio pubblico minimo in tal senso.

Anche perchè, oltre al problema della copertura, può capitare anche in piena Milano magari di avere il telefonino scarico.

Nonostante questo non si può negare il declino delle cabine telefoniche: quelle italiane non hanno mai avuto il fascino di quelle londinesi, ma chi non ricorda – magari se è over 30 😉 – le lunghe code fatte in vacanza per chiamare i propri parenti? Personalmente conservo tanti ricordi, con i gettoni in mano, mentre aspettavo il mio turno per chiamare i nonni.

I telefonini lentamente hanno azzerato prima le code e poi decimato le cabine. Anche in maniera ufficiale visto che dallo scorso anno è iniziato lo smantellamento.

AgCom: via alla rimozione dei telefoni pubblici

Così  scrive la Stampa: “Non le usa più nessuno e il loro destino è segnato. In Italia ancora abbiamo troppi telefoni pubblici, uno ogni 450 abitanti: un primato che ci pone fuori delle medie europee e quindi bisogna ridurre. Dei 130 mila ancora in vita, ma in pratica inutilizzati, ben 30 mila passeranno cosìper la mazza del rottamatore.

La sentenza di soppressione è stata emessa in una delibera dell’Agcom sulla «Gazzetta Ufficiale»: la Telecom Italia potrà  rimuovere i telefoni in eccedenza, ammettendo un certo margine di indulgenza per quelli negli ospedali, nelle scuole e nelle caserme. Ma qualcun altro di quegli antichi angolini di conversazione potrà ancora essere strappato alla rottamazione: in questi giorni, su grandi cartelli rossi che sono apparsi su molti telefoni pubblici di Roma, è indicata la data in cui la cabina verrà  «giustiziata».”

Non tutto è perduto però! Si può salvare una cabina che si ritiene importante.

Come salvare una cabina telefonica dallo smantellamento?

Entro 30 giorni si potrà  inviare una richiesta per la cabina di riferimento tramite e-mail all’indirizzo cabinatelefonica@agcom.it, chiedendo che la linea resti attiva. Come scrive sempre la Stampa “è  prevedibile che l’umanità  si dividerà  in due categorie, di fronte alla chance di adottare una cabina e salvarla“.

Intanto io scrivo per la mia cabina del cuore, voi ne avete una? 😉

PS: per chi vuole conoscere nel dettaglio come funziona l’aggiornamento e la decisione di quali cabine eliminare consiglio questo vademecum dell’Aduc.

Dahlia e il 16% del credito residuo

Per fortuna non ho abbastanza esperienza per calcolare se il valore dell’offerta di una società in liquidazione sia valido o meno.

Comunque molti di voi sapranno che Dahlia ha chiuso i battenti. Piuttosto rumorosamente. E che molti clienti sono rimasti con le loro schede cariche di credito senza poter più vedere i programmi della TV digitale che sono scomparsi assieme all’operatore.

Passo indietro. Dahlia è stata ammessa dal Tribunale civile di Roma alla procedura di concordato preventivo. Qui viene il bello.
Il concordato preventivo prevede il pagamento dei titolari di smart card Dahlia TV nella misura del 16% del credito residuo. Con pagamento, beffa nella beffa, tra un anno. Leggi tutto “Dahlia e il 16% del credito residuo”

La favola delle chiamate a 1 centesimo non esiste

Avevo spiegato nei mesi scorsi i reali costi di Vodafone 1 Cent.

Il gestore ha puntato molto (ancora non si sa con quali risultati, forse non lo sapremo mai) su offerte pubblicizzate a un costo nominale di 1 solo centesimo al minuto (o per SMS). Un calcolo possibile solo evitando di menzionare il canone dell’opzione.

Peccato che il canone dell’opzione sia la cosa più gravosa, l’unica certa. Perché mentre le telefonate da 1 centesimo potrebbero non essere fatte (banalmente una settimana di vacanza, no? 😉 ), il canone Vodafone se lo prende di sicuro dal vostro credito telefonico. Vabbé, ad oggi però si continua ancora così e di sanzioni all’orizzonte ancora non si vedono. Forse arriveranno, ma sarà sicuramente troppo tardi.

Sicuramente perché il vizio sta espandendosi. Leggi tutto “La favola delle chiamate a 1 centesimo non esiste”

Chromebook, se 3GB possono bastare

(Credit: CNET/James Martin)

Tra le specifiche del nuovo Chromebook si sa che userà la rete dati di H3G. Lo scrive chiaramente Google nel proprio sito, l’offerta dati in Italia – almeno per ora – sarà offerta solo da 3 Italia.

3 GB al mese al costo di 5 euro, fin qui nessuna novità. E’ la classica offerta Superinternet, quella già preparata “ad hoc” (notasi le virgolette… 😉 ) già per iPad e pressoché per tutte le offerte internet dei nuovi tablet e smartphone.

Con una piccola differenza. Chromebook usa un sistema operativo basato su Chrome OS che chiede di stare perennemente online. La foto della presentazione dal keynote è chiara: Always connected.

In questo caso l’always è letterale. E’ vero che già gli smartphone attuali stanno sempre connessi, ma per il Chromebook è questione di… “vita o di morte”. Leggi tutto “Chromebook, se 3GB possono bastare”

Costi di terminazione giù, tariffe su?

Oggi faccio l’avvocato del Diavolo.

Sono da sempre favorevole all’abbattimento dei costi di terminazione (ossia quei costi che gli operatori pagano ai propri concorrenti quando una telefonata finisce sulla loro rete) perché hanno tenuto artificialmente alti i prezzi per molti anni. Anche per una considerazione banale: se il gestore X paga 11 centesimi per “terminare” la chiamata su Y come può permettersi una tariffa reale (ben diversa dalle nominali, ma qui si apre una parentesi infinita…) inferiore a quella cifra?

Semplicemente non può. E infatti non è mai successo, almeno prendendo come riferimento le tariffe al secondo e con scatto alla risposta (la 3Power10 “chiude” le chiamate su operatori con interconnessione <10 ct., ndr).

Torniamo a noi. AgCom ha reso noto come vorrebbe abbattere i costi di terminazione a partire dal prossimo anno. Leggi tutto “Costi di terminazione giù, tariffe su?”

Osama e Facebook: cybercrimine o acriticità?

Lo so, alcuni miei amici che mi dicono sempre “Ma tu ce l’hai con Facebook, ammettilo” aggiungeranno questo mio post alla loro collezione della mia “antipatia” (?) per Facebook.

Escluso che uso Facebook da oltre quattro anni – per intendersi quando era solo in lingua inglese e praticamente “elitario” (oggi fa sorridere anche me il solo pensare quest’aggettivo riguardo al social network più vasto del pianeta, ma tant’è che nel 2007 i numeri – specie fuori dagli USA – erano minori a quelli di Anobii… se non sapete cosa è Anobii non preoccupatevi: mi rispondevano la stessa cosa di FB in quei mesi) – direi che la mia disaffezione è iniziata con il suo boom dopo le varie traduzioni in lingue locali. Italiano su tutti.

Disaffezione, piuttosto che antipatia, perché non ho apprezzato il nuovo “vento” di contenuti: uno perché sono un noto bastiancontrario, due perché mal sopporto la ridondanza di questi tempi.

Comunque tutto questo ha portato – e lo trovo un bene, sia chiaro – tanti nuovi utenti. Molti di loro sono alle prime esperienze su internet, i cosiddetti niubbi. Niente contro di loro, anzi. Nella famosa diatriba “Web vs. Report li usavo in senso propositivo per lo sviluppo della rete. Ma tra essere niubbi e non voler capire ce ne corre. Perché dico così? Guardate cosa si può leggere oggi.

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