L’Unione Europea rimprovera l’Italia, l’Agcom non ci sta e Novari ce l’ha con entrambi

Titolo lungo, parzialmente contraddittorio, ma è quello che è emerso dalla lunga sfilza di dichiarazioni che hanno affollato il palcoscenico delle TLC europee ed italiane ieri pomeriggio.

Nonostante la “processione” italiana a Bruxelles, la reazione di Viviane Reding nei confronti della politica del nostro paese è stata dura. E perfino sarcastica. L’agguerrita commissaria ha, infatti, fatto notare che “in Italia si registra un tasso di penetrazione sul fronte della telefonia mobile del 148%. Cioè un telefonino e mezzo a persona. Un mercato, direi, che non ha bisogno di sostegni particolari, per cui le tariffe devono essere in linea con i costi“. E proprio sui costi si è scatenata la bagarre dei commenti. Un tutti contro tutti, poco edificante per il futuro delle TLC nazionali.

Stefano Mannoni, commissario Agcom, ha replicato affermando – al “Corriere delle Comunicazioni” – che ”le raccomandazioni Ue non ci hanno del tutto convinto: una riduzione drastica delle terminazioni all’ingrosso, come prospettata in ambito comunitario, non è necessariamente ribaltata su una corrispondente riduzione di quelle al dettaglio”. E dei prezzi all’ingrosso ha parlato proprio Vincenzo Novari che ha parlato a nome di H3G dicendo che ritiene spropositato il taglio delle tariffe.

Diametricalmente opposti a 3 Italia invece Tiscali, Fastweb e BT Italia i cui Amministratori Delegati hanno incontrato la stessa Reding ieri sera. Polemiche sempre rivolte ai costi di terminazione, stavolta i tre gestori hanno attaccato – parallelamente all’UE – i costi di interconnessione verso i cellulari affermando che “costituiscono un sussidio ingiustificato all’industria della telefonia mobile e creano una significativa alterazione della concorrenza nell’intero settore delle telecomunicazioni“.

Tutto questo mentre lo schema di rimodulazioni della telefonia mobile proposto da Agcom a maggio va avanti con un record imbattibile: è osteggiato allo stesso tempo dai gestori mobili, da quelli fissi e soprattutto dall’Unione Europea che tuona contro l’Italia: “Nel Trattato comunitario c’è un principio importante, che si applica a tutte le istituzioni europee e a tutte le autorità nazionali: il dovere di cooperazione leale. Io sono sempre pronta – ha affermato la Reding  – a cooperare lealmente con le autorità nazionali, ma mi attendo anche che queste ultime facciano lo stesso con me, specialmente quando hanno una chiara conoscenza dei piani della Commissione. Mi aspetto perciò dall’Agcom che cambi il suo approccio e che modifichi il proprio percorso di riduzione delle tariffe in linea con le metodologie di formazione dei costi e con il ‘timing’ raccomandato dalla Commissione secondo l’art.19 della direttiva quadro Ue: già oggi le tariffe di terminazione mobile in Italia sono fra le più alte d’Europa, e la situazione resterà invariata con queste proposte.”

Ora bisogna vedere come finirà, sicuramente l’Autorità Garante delle Comunicazioni deve ancora capire quale strada prendere. E soprattutto decidere da quale parte stare. Il futuro passa dalle loro mani e Mannoni che replica agli operatori dicendo che “non e’ corretto prendersela con il regolatore se il mercato riserva delusioni rispetto alle aspettative” sembra più in difficoltà dei gestori stessi…

3, cosa sta succedendo al credito residuo?

Stavo leggendo nei giorni scorsi questo articolo dal titolo eloquente: “Attenzione alle sim dormienti“. Un pezzo in cui si spiega – partendo da una circostanziata segnalazione di www.sosconsumatori.it – come “determinati gestori approfittano delle “sim card” inutilizzate e lucrano sulle spalle degli utenti caricando su queste schede i costi dei servizi aggiuntivi e mai richiesti. Il sistema, che è semplice e apparentemente innocente, sta gabbando molti utenti in tutta l’Italia con degli addebiti molto salati a carico dei malcapitati mentre risulta molto efficace ed assai redditizio per le aziende telefoniche che lo praticano. Sulle sim card abbandonate si inviano quindi, in maniera estremamente subdola, messaggi contenenti il costo di servizi opzionali e/o aggiuntivi ai quali bisogna rispondere, entro una certa data, con un messaggio di conferma o rinuncia. Se il messaggio di rinuncia, inviato dal gestore sulla sim card dimenticata, non arriva in tempo l’addebito viene caricato automaticamente e il gioco è bello e fatto […]“.
Non faccio in tempo a dimenticarmi l’articolo che sul forum di Mondo3 appare questa discussione dal titolo altrettanto eloquente: “Peggio del 2007, mi hanno cancellato tutto il credito!!!“. E cosa viene fuori? Che a Giby ed altri utenti sono state “svuotate” letteralmente del credito alcune sim del gestore H3G tramite contenuti a sovrapprezzo (fino a 50 euro l’uno). Magari è un semplice errore del sistema, ma a pensare male spesso la si azzecca.

A questo punto non resta che aspettare la risposta di 3. Con pazienza.

Le rimodulazioni costano 130.000 € ad H3G (per ora)

Primizia del sabato da Mondo3: Credito rimodulato il 4/10/07 e “Promo di Natale” (SuperTua Più): H3G sanzionata dall’Antitrust. Una notizia che farà felici molti, sia coloro che stanno da tempo contestando la liceità delle rimodulazioni sia i clienti 3 che hanno avuto la pazienza di arrivare a segnalare la pratica commerciale scorretta all’Agcm.
130.000 euro non sono molti, ma sono un altro passo verso quella determinazione dei diritti del cliente che è un passo fondamentale per il futuro delle TLC. Operatori compresi.

DVB-H gratis per tutti?

La domanda suona dal tardo pomeriggio di ieri, almeno da quando è apparsa La3 sul Nokia N96. Un’apparizione talmente attesa che ha quasi del… miracoloso! Perchè?

Perchè le prime esperienze riportano che “Ho una sim Vodafone, e confermo che la tv di 3 si vede gratis“. Sembra l’esperimento DVB-H RAI di Torino con la tv mobile “aperta” a tutti (vedasi DVB-H, centro trasmissione RAI Torino). Ma chi ha ragione?

L’amico Fabrizio segnala che “non sarà per sempre… appena implementeranno l’aggiornamento firmware che abilita la visione dei canali criptati con la tecnologia usata da 3 prevedo che torneranno a vedersi solo con le USIM DVBH di 3 …“. Ora vediamo cosa succederà, certo che se La3 diventasse accessibile a tutti sarebbe un bel modo per aumentarne la visibilità. Tanto gratis per gratis…

3 Italia, tagli e investimenti tra il 2009 e il 2011

Dalla stessa intervista di Vincenzo Novari:

“[…] Passiamo da una struttura divisionale a una funzionale e in questo passaggio, con una prima fase che prevede esodi volontari, potremmo arrivare fino a un massimo di 450 tagli. […]

[…] I programmi con Hutchinson non sono sono ancora definiti ma dovremmo aggirarci tra i 400-500 milioni di euro per il triennio 2009-2011.

Se ho ben inteso dalla casa madre arriveranno soldi per investire sullo sviluppo della società , ma non per evitare tagli al personale.

Comodati: guardie e ladri

Crisi economica o meno, negli ultimi anni anni in Italia si è diffusa molto la possibilità di prendere un telefono cellulare (o anche una delle famose chiavette internet…) in comodato d’uso. Ossia invece di comprare in contanti un telefonino, ci si lega al gestore per X mesi (solitamente un paio di anni) e si paga al massimo un prezzo iniziale per prendere il terminale più alla moda seguendo alcune condizioni. Spesso  questa trafila è conveniente per entrambi le parti, il gestore fidelizza il cliente mentre il consumatore si può permettere un telefono che altrimenti non avrebbe mai comprato.

Antesignana nel nostro paese è stata 3 Italia che ha fatto gran parte del suo business con questa pratica. Che è anche interessante. Come già scritto legandosi a un obbligo di ricarica mensile (che  magari corrisponde alla nostra spesa media) e/o a un abbonamento perfetto per le nostre esigenze di traffico si riesce ad avere a costi contenuti telefonini che altrimenti avrebbero inciso fin troppo nel bilancio familiare. Però quel che sfugge ad alcuni – o peggio ancora, che è fin troppo chiaro ad altri – è che un cellulare in comodato NON è di nostra proprietà. Ne’ lo sarà mai. Quindi attenzione. Perchè? Leggi tutto “Comodati: guardie e ladri”