Meno male che l’Europa c’è

Scomodo Riccardo Del Turco per la colonna sonora del mese che ci attende: una grande notizia accoglie gli appassionati di TLC. La data odierna, 1° luglio, entra infatti nella storia grazie all’entrata in vigore della versione “large” (ossia ampliata agli SMS) dell’Eurotariffa.

C’è chi è stato più bravo (imho H3G), chi meno ma tutti i gestori comunitari da oggi applicano le nuove tariffe imposte dall’Unione Europea per il roaming al suo interno. Con un paradosso che più volte ho espresso: basti vedere che ad oggi anche i più bravi, ossia quelli di casa 3 Italia, fanno pagare 12 centesimi per un SMS in roaming mentre hanno appena sfornato tariffe nazionali con costi tra i 15… e i 30 centesimi per lo stesso messaggino. Sì, 30 centesimi: non bisogna dimenticare, infatti, che i gestori italiani – Wind esclusa – tariffano ancora oggi, 1° luglio 2009, gli SMS verso i gestori esteri, comunitari compresi, a quasi al triplo del costo che vi viene addebitato quando lasciate i confini nazionali. Senza dimenticare che per le chiamate voce la situazione  è simile: telefonare a un cellulare francese con Wind costa 65 centesimi appena vi rispondono (alla faccia dei 51 ct. europei… in Italia  c’è lo scatto alla risposta + 1 minutioanticipato contro la tariffazione a secondi dopo il primo scatto di 30″ del roaming  UE, nda), ma anche con gli altri gestori nazionali è simile.

Quindi… meno male che l’Europa c’è. Peccato che siamo in Italia con AgCom e AgCM a cui personalmente ho appena segnalato l’incongruenza: so benissimo che la direttiva comunitaria non riguarda il traffico nazionale, ma il paradosso attuale è sicuramente una priorità da risolvere per due autorità che si dichiarano GARANTI.

A proposito: occhio che hanno iniziato ad inserire gli altri stati europei (eh sì, cari gestori… l’Europa è un continente geografico, va ben oltre la definizione comunitaria!) in zona 2 con costi intorno all’euro al minuto. Se difficile è stata l’Unione, impossibile sarà il risparmio…

| Fonte legislativa REGOLAMENTO (CE) N. 544/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO (.pdf)

Ancora sulle portabilità tra Tar, gestori e ritardi

Prendo spunto dalla ricerca dell’amico Max3 sul forum di Mondo3 (vedasi ‘Triplicazione tempi portabilità‘) per cercare di capire cosa abbia comportato la decisione del Tar del Lazio sulle MNP dopo che lo scorso marzo aveva dato una risposta negativa a Tim e Vodafone.

Sinteticamente […]:

  1. I ricorsi di Vodafone e Telcom Italia erano stati presentati a gennaio e febbraio scorso con richiesta di sospensiva della delibera Agcom.
  2. La sospensiva non è poi stata concessa dal TAR.
  3. Il TAR si è pronunciato alcuni giorni fa nel merito dei due ricorsi.

Sulla pronuncia del TAR Lazio, nelle due sentenze ( Telecom e Vodafone) tutti i motivi di impugnazione dei due ricorsi di Telecom Italia e Vodafone sono stati rigettati tranne uno, quello relativo ai tempi del recesso a seguito della richiesta di MNP: tempo che potrebbe scontrarsi con l’arco temporale di preavviso di comunicazione del recesso, ovvero 30 giorni come riaffermato dalla Legge Bersani.

Il TAR ha in pratica respinto la parte in virgolettato, o meglio ha riconosciuto ai gestori il diritto del preavviso, ma allo stesso tempo ha riconosciuto come legittima la riduzione dei tempi della MNP in 3 giorni decisa da Agcom. In pratica i due tempi sono distinti.
A parte questo rilievo ( è un bel grattacapo non c’è dubbio), il TAR ha confermato la validità di tutta la delibera Agcom 78/08/CIR e di conseguenza:

1) Ha confermato il tempo di 3 giorni per la pratica di MNP
2) Ha confermato il divieto di retention una volta richiesta la MNP*
3) Ha confermato il divieto di ripensamento del cliente una volta avviata la procedura di MNP con richiesta del “recipient” all’operatore “donating”
4) Ha confermato l’obbligo per il gestore ad eseguire la MNP anche in caso di insolvenza, credito negativo…
5) Ha confermato la natura di “prestazione accessoria” della MNP.

* Con l’unico rilievo accolto dal TAR, è fatta salva la possibilità di retention teorica durante i 30 giorni del recesso

In conclusione: le due fasi temporali sono state scorporate: da una parte il tempo di recesso dal contratto deve essere notificato 30 giorni prima, dall’altra parte la “prestazione accessoria” della MNP deve essere eseguita in 3 giorni come deciso dall’ Agcom.

Cosa cambierà?, si chiede Max. A suo parere l’Autorità farà ricorso al Consiglio di Stato per unificare nuovamente i due tempi, io intanto penso ad oggi: infatti temo le solite simpatiche “rappresaglie” dei due operatori protagonisti del caso (Tim e Vodafone) con nuovi ritardi creati ad arte per i clienti migliori in uscita…

Contact Center AGCOM: se questa è la strada…

Ho parlato con vera soddisfazione della nascita del numero verde AgCom: una nuova via che ritengo importante, un contact center per i cittadini che vogliono segnalare quei disservizi che i gestori spesso ignorano.

Una buona strada che rischia di essere inutile se l’AgCom però prosegue la strada degli stessi operatori con risposte preconfezionate e, soprattutto, senza leggere l’oggetto della segnalazione. Faccio un caso pratico: ho segnalato all’Autorità il fatto che non c’è scritto nelle condizioni generali di Wind il limite dei 1500 € per ricaricare (e rinnovare) la scadenza delle sim prepagate arancioni. Beh guardate la risposta, mi viene detto di leggere quelle stesse condizioni di contratto che ho segnalato loro di non avere nessuna nota in tal senso… sic.

Gentile utente,

Con riferimento alla sua segnalazione, si desidera informarla che l’art. 1 comma 3. della Legge 40/2007 (cd. Legge Bersani) ha stabilito che il traffico o il servizio che siano stati acquistati dagli utenti non possano essere sottoposti a limiti temporali massimi di utilizzo. Pertanto, l’utente, una volta ricaricato un importo da utilizzare in traffico telefonico o in servizi televisivi, ha diritto a non perderlo nei limiti di tempo previsti dalla prescrizione ordinaria (10 anni), anche se il rapporto contrattuale viene meno.

L’obbligo di non porre vincoli temporali di utilizzo si applica, tuttavia, esclusivamente all’importo di traffico o di servizio acquistato, e non alla SIM (o alla smart card) che costituiscono invece “supporti” per utilizzare il traffico o il servizio e che dopo un certo periodo di mancato utilizzo possono essere disattivate purché gli importi residui di traffico o di servizio acquistati dall’utente siano restituiti o rimangano a sua disposizione, per esempio su una nuova tessera. Generalmente gli operatori telefonici chiedono che sia effettuata almeno una ricarica ogni 12 mesi. Si consiglia, comunque, di controllare le Condizioni generali di Contratto del proprio operatore.

Per ulteriori richieste di informazioni può rivolgersi al nostro servizio di Contact Center raggiungibile a mezzo email all’indirizzo info@agcom.it o a mezzo telefono –dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 14.00 – al numero verde 800 185060 (da rete fissa) o al numero geografico 081 750750 (da rete mobile).

Speriamo sia stata una svista, se questo è il livello di intervento si rischia l’inutilità globale…

Tele2, niente è gratis

Mi arriva una bella chicca presa dall’ultimo bollettino dell’Antitrust (pag. 140-151). L’ennesima multa viene fuori da una segnalazione di Tiscali che fa notare che la gratuità per le chiamate verso le numerazioni fisse per 4 mesi (ed entro il 25/12/2008) promessa a chi si fosse abbonato a Tele2 non era tale in quanto ometteva il balzello dello scatto alla risposta di 15 centesimi di €.

Sia l’Agcm che l’Agcom in maniera concorde hanno appurato l’ingannevolezza del messaggio pubblicitario ma la sola Antitrust ha erogato la sanzione di  180 mila €.

1,2 milioni di volte il valore dello scatto alla risposta, pochi euro rispetto al bilancio. Meglio di niente…

I paradossi dell’Eurotariffa

Zenone sarà felice: i suoi paradossi tornano di attualità nel Terzo Millennio, addirittura coincidendo con la realtà. La tartaruga ed Achille rischiano di essere surclassati da quello che dal 1° luglio accadrà a gran parte dei clienti mobili comunitari. Come l’amico Carlo ha prontamente riportato, il Parlamento Europeo ha varato gli ulteriori tagli al roaming internazionale: la notizia ovviamente ha fatto il giro della rete, tutti ne hanno parlato. Alcuni amici – tra l’altro – ne hanno evidenziato gli aspetti più curiosi tanto cari alla… filosofia di Zenone.

Come avevo già scritto nei giorni scorsi ironizzando (“Eurotariffa, la fortuna di (non) essere italiani“), infatti, la realtà supera la fantasia e quel che nessuno si sarebbe mai aspettato si sta per avverare: l’essere stranieri, o meglio roamer internazionali, diventa una fortuna in molti vari casi perchè: Leggi tutto “I paradossi dell’Eurotariffa”