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La notizia rimbalza in tarda mattinata e trova molte conferme. 3 Italia ha stretto un accordo per il roaming nazionale con TIM per altri 4 anni.
Una buona notizia per i clienti 3 che però trova i primi dubbi.
A sollevarli il Codacons che chiede “che Antitrust e Agcom verifichino che questo accordo non leda in alcun modo gli interessi dei consumatori finali“. L’associazione dei consumatori dichiara in tal senso che “sono troppo poche le compagnie telefoniche e, quando si fanno concorrenza, spesso lo fanno a danno dei consumatori, calpestando i loro diritti, attivando servizi non richiesti, facendo pagare poi la disattivazione, pubblicizzando offerte ingannevoli. Politiche commerciali aggressive, in alcuni casi illegittime, per accaparrarsi clienti. Per non parlare delle autentiche truffe telefoniche. In questo quadro di riferimento, qualunque accordo commerciale tra compagnie telefoniche deve essere attentamente vagliato sia dall’Antitrust che dall’Agcom per accertare che aumenti la concorrenza e non la diminuisca“.
La portabilità del numero della rete fissa in realtà è sempre esistita e non è mai sparita. E’ “solo” stata complicata per molti ed impossibile per alcuni. Complicata per i tempi, impossibile per coloro che volevano mantenere il proprio numero variando tra due gestori alternativi senza passare da Telecom Italia. Per risolvere questi problemi dovrebbe arrivare finalmente l’accordo tra tutti gli operatori che, come sottolinea PiTelefonia, “a dieci anni dalla liberalizzazione del mercato delle TLC, diventa una concreta speranza“.
Ieri fonti dell’Autorità TLC hanno fatto sapere che sarebbe stato finalmente raggiunto un accordo con tutti gli operatori, un’intesa destinata a introdurre tempi e procedure certe per il cambio di operatore sul fisso. Finalmente stop a triangolazioni varie per fare passaggi tra due gestori alternativi. Un sogno lungo un decennio…
Dal 30 giugno arriva lo stop alle chiamate a rischio e, dopo anni di attesa, l’AG.COM ha stabilito il blocco dei numeri a tariffazione speciale per chi non ne fa esplicita richiesta. Se si vorranno effettuare telefonate a numeri speciali d’ora in poi si dovrà digitare un apposito pin. Tutto questo è stato deciso per evitare il dilagare delle truffe a danno degli utenti, “allacciati” inconsapevolmente a numeri a tariffazione aggiuntiva anche nel corso di normali chiamate. Ma non solo: a partire da luglio l’accesso ai numeri a tariffazione speciale diventerà a richiesta.
In pratica la polemica di Beppe Grillo contro gli 144 degli anni ’90 si conclude con la fine più ovvia dopo solo tre lustri di attesa.
Il Consiglio dell’Autorità per le comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò, ha approvato infatti una delibera in base alla quale, a partire dal prossimo 30 giugno, tutti gli utenti che non abbiano manifestato una volontà contraria avranno automaticamente attivato il blocco selettivo delle chiamate a pin per tutte le numerazioni da cui più spesso originano fenomeni truffaldini (satellitari, per servizi interattivi a sovrapprezzo).
Questi i passaggi per arrivare al blocco per tutti gli utenti: dal prossimo 31 marzo il blocco dovrà essere reso disponibile sul mercato da tutti gli operatori, gratuitamente, con modalità semplici ed efficaci e gli operatori dovranno darne ampia notizia sia nelle bollette sia con altri mezzi di comunicazione, fino al successivo 30 maggio, tutti gli utenti avranno il tempo di decidere se utilizzare le numerazioni a sovrapprezzo, richiedendolo espressamente all’operatore, oppure potranno immediatamente chiedere di essere bloccati; a partire dal 30 giugno, infine, per tutti gli utenti che non si saranno attivati, il blocco diventerà automatico, sulla base di un meccanismo di “silenzio-assenso”. La linea scelta dall’Autorità , quindi – sottolinea una nota – è quella della massima tutela dell’utenza, anche nelle sue fasce più deboli e meno attente. Con il blocco per default, infatti, solo coloro che effettivamente vorranno utilizzare le numerazioni a sovrapprezzo si vedranno fatturare i relativi addebiti. A questa nuova forma di tutela, tra l’altro, si aggiungerà , a breve, un’altra misura per il controllo della spesa: si tratta dei nuovi «tetti massimi» di costo per tutte le numerazioni, che entreranno in vigore con l’approvazione del nuovo piano di numerazione che è ormai in dirittura d’arrivo. [via Corriere della Sera]
ULTIM’ORA Roma, 5 mar. (Adnkronos) – Wind si adegua alla nuova normativa ed elimina i costi alla ricarica delle schede telefoniche. Lo rende noto la societa’ di Tlc in una nota. ‘‘A seguito delle comunicazioni trasmesse dal ministero dello Sviluppo Economico e dall’Autorita’ delle Comunicazioni, rispettivamente in data 2 e 5 marzo 2007, Wind – si legge nella nota- non applichera’ i contributi di ricarica ai contratti in essere alla data del 4 marzo 2007”. Wind sottolinea che questo provvedimento ”non potra’ non avere impatti negativi sugli assetti concorrenziali del settore”.
Vittoria? Forse, i nuovi piani piu’ cari per ora rimangono…
UPDATE 06.03.07: La società dell’imprenditore egiziano Naguib Sawiris, dopo esser stata ripresa dall’Authority delle comunicazioni, ieri sera aveva annunciato la resa: niente «costi fissi» di ricarica anche per i vecchi abbonati che non vogliono passare alle nuove tariffe (per le schede prepagate sotto i 50 euro). Stamattina invece l’amara sopresa per migliaia di utenti Wind: il balzello viene ancora trattenuto. E sara così fino a domani, spiegano dall’ufficio stampa della società telefonica. «Per motivi tecnici, non riusciamo ad adeguare la piattaforma prima di mercoledì» precisa l’ufficio stampa della compagnia.