Per una volta a pagare sono anche i gestori. Si potrebbe dire che anche i ricchi piangono. Soprattutto dopo il bollettino emesso ieri dall’AGCM dove sia Tim che Vodafone, i primi per la promo dati “Flat Day” e i secondi per la famosa “internet key”, dovranno pagare rispettivamente la bellezza di 300.000 e 360.000 euro di multa per pratica commerciale scorretta. Niente male, le multe salgono. Era l’ora.
Vodafone, arriva l’offerta per i non udenti
Ne avevo parlato nei mesi scorsi e Vodafone ora è il primo gestore ad ufficializzare offerte ad hoc per i non udenti.
Riporto da Cellularitalia:
Vodafone: nuova offerta “Clienti Non Udenti”
La nuova promozione, disponibile dal 1 giugno 2008 al 31 dicembre 2009 e dedicata ai clienti Ricaricabili ed Abbonamento che, con apposita documentazione certifichino di essere non udenti, prevede di ricevere gratuitamente:
– 50 SMS verso TUTTI: ogni giorno fino a 50 Sms gratis verso tutti i numeri nazionali senza alcun costo di attivazione .
– Infinity Video: 500 minuti al giorno a 0 €cent + scatto di 19 €cent per videochiamate vs. Vodafone.
– il cliente potrà richiedere l’attivazione delle 2 offerte fino al 31 dicembre 2009.
Se qualcuno avesse altre segnalazioni me le faccia avere, sarebbe assai utile infatti creare una lista di queste offerte speciali gestore per gestore. Intanto sarebbe buono che Vodafone evitasse quanto dovranno “subire” i clienti per quanto riguarda la fruizione degli SMS nel periodo estico. Ovvero che “dal 1 giugno al 13 settembre 2008, i primi 50 SMS al giorno inviati dal cliente verranno riaccreditati per le sim ricaricabili ogni settimana tramite ricarica sul numero su cui è stata attivata l’Offerta. Per le sim abbonamento il riaccredito avverrà nel primo conto telefonico utile.”
Skype mobile
Skype sbarca sui cellulari e finalmente è disponibile una versione ridotta di Skype da installare su circa 50 telefonini compatibili.
Skype si evolve e inizia la conquista dei telefoni cellulari. Si può infatti scaricare dal sito la versione, per ora in fase beta, di Skype for your mobile.
Si tratta di uno Skype “ridotto” che funziona su una cinquantina di telefoni dotati di supporto Java: si tratta di modelli Motorola, Samsung, Nokia e Sony Ericsson. Permette di utilizzare la chat, ricevere chiamate (Skype o SkypeIn) ed effettuarne; quest’ultima possibilità , però, potrà essere sfruttata soltanto in sette nazioni, almeno all’inizio: Danimarca, Estonia, Finlandia, Polonia, Svezie, Regno Unito e a Rio de Janeiro in Brasile.
La fase beta permetterà a Skype di prepararsi al lancio della versione definitiva, che avverrà tra alcuni mesi. Skype for your mobile può essere scaricato tramite Pc (dal quale poi potrà essere passato al cellulare) o direttamente da un telefonino compatibile.
Chi volesse provare questo software dovrà stare particolarmente attento al proprio piano tariffario: agli eventuali costi di Skype, infatti, bisognerà aggiungere l’esborso dovuto alla tariffa dati del proprio piano telefonico. Se non si ha una flat (o quantomeno qualcosa che vi si avvicini, vista la scarsezza delle vere flat per cellulari nel nostro Paese), si rischia di trovarsi a pagare cifre alte.
In alternativa, per gli smartphone dotati di tale funzionalità , si potrà sfruttare la connessione a Internet tramite Wi-Fi, sostanzialmente slegandosi così dal proprio operatore telefonico. [via Zeus]
A questo punto nascono naturali due domande:
1. che fine farà il telefonino dedicato (Skypephone), disponibile da qualche mese anche nel nostro paese grazie a 3 Italia?
2. dobbiamo salutare anche Fring?
Internet mobile, utenti catalogati
Che simpatica notizia! I siti visitati dagli utenti erano conservati, in maniera illegittima secondo il Garante della Privacy, da quattro gestori che conosciamo benissimo. Gli operatori interessati dal provvedimento sono Telecom, Vodafone, H3G e Wind. Ai primi tre (ovvero Telecom, Vodafone e H3G) è stata imposta la cancellazione delle informazioni sui siti visitati dagli utenti, mentre i soli Vodafone, H3G e Wind dovranno adottare specifiche misure tecniche per la messa in sicurezza di dati personali dei propri utenti conservati a fini di giustizia.Comunque cosa era successo? Semplicemente conservavano illeggittimamente i dati degli utenti: risalivano così alle pagine web visitate, alle richieste nei motori di ricerca, tutte buone informazioni da riutilizzare a fini commerciali. Ora il Garante della Privacy ha deciso: non possono più farlo, e entro due mesi devono far sparire tutto quello che avevano raccolto.