Ecco perchè dovete cambiare la password della vostra segreteria telefonica

Non so in quanti abbiano già letto lo scandalo che vede protagonisti alcuni giornalisti inglesi riguardo ad indagini di cronaca troppo invasive.

I titoli tendono ad essere scandalistici, il fatto è grave ma almeno una parte del problema potrebbe riguardare tutti noi.

Anzi, togliamo il condizionale. Riguarda potenzialmente tutti noi.

Torniamo alla notizia, così come viene raccontata: “Ora salta fuori che il News of the World, la testata più diffusa di Murdoch, aveva assunto investigatori privati e hacker per penetrare illegalmente nel telefonino di Milly, pochi giorni dopo il suo rapimento, in cerca di scoop.  Detective e cronisti del tabloid londinese avevano non solo ascoltato i messaggi lasciati sul cellulare della ragazza da genitori e amici che cercavano di rintracciarla: a un certo punto, poiché la segreteria telefonica era piena, ne cancellarono alcuni, sperando di recuperare altro materiale. Quando i familiari di Milly e la polizia si resero conto che qualcuno aveva eliminato parte dei messaggi, pensarono che fosse stata lei e che fosse viva. L’intromissione illecita contribuì a suscitare false speranze nella famiglia della vittima e a confondere le indagini della polizia.”

Come accedere alla segreteria telefonica di un altro?

Purtroppo è molto facile.  Partiamo dal fatto che non serve un investigatore particolarmente brillante per violare gran parte delle segreterie telefoniche. In Italia non funziona diversamente dal Regno Unito, vediamo perché.

Molti di noi disattivano il servizio di segreteria sul proprio telefonino. O almeno credono di farlo, in realtà il servizio rimane raggiungibile – come la possibilità di lasciare un messaggio – anche a nostra insaputa*.

Rispetto alle usanze dei consumatori britannici, in Italia è abbastanza frequente trovare persone che tolgono l’inoltro alla casella vocale. All’estero invece è  molto più utilizzata, anche perché di sovente è ad accesso gratuito.  Tutto questo non cambia quanto consiglio nel titolo di questo post.

Partiamo dall’inizio: quando si acquista una nuova sim (o banalmente sostituendola) la segreteria è attiva di default.
Se non si fa niente il servizio è attivo quando siamo non disponibili, occupati o banalmente con il cellulare spento. Quando si ha un messaggio da ascoltare, si chiama il numero breve indicato dal nostro gestore e finisce lì. Forse no.

Eh no, purtroppo. La nostra segreteria è raggiungibile anche da numeri diversi dal nostro. Perché? Per semplice utilità: si può essere all’estero o banalmente non avere credito.
Esistono quindi numeri di accesso dedicati in cui bisogna autenticarsi.
Attenzione! E’ proprio qui il problema trucco usato per ascoltare messaggi altrui (oltre ai propri 😉 ): si può nella segreteria attraverso queste numerazioni con password uguali per tutti o quasi.

Certo, i gestori consigliano esplicitamente di cambiare la password al primo accesso, ma temo che la povera ragazza inglese non l’abbia fatto (come del resto molti dei miei amici a cui ho fatto presente la cosa…).
E gli investigatori cosa hanno fatto? Una volta conosciuto il gestore della ragazzina hanno fatto il numero della segreteria, inserito il suo numero di cellulare e la password standard… da quel punto in poi, son stati padroni di ascoltare i messaggi, conoscerne il contenuto e perfino il mittente. Anzi, sono arrivati pure a cancellarli… del resto avevano tutte le credenziali per operare come se avessero il possesso dell’utenza (cosa che potrei fare io con gli stessi amici di cui sopra, ma che non farò visto che è un reato 😉 ).
Insomma, come è accaduto in Inghilterra potrebbe accadere in Italia. Pure a voi. E magari non per colpa di un amico in vena di scherzi o test…

Come risolvere il problema?

Entrate nella vostra segreteria, andate nelle impostazioni e cambiate la password di default… ascoltare i vostri messaggi – avete visto – è di una banalità  inaudita.

Per i più curiosi peraltro i numeri delle password di accesso sono tranquillamente disponibili online, qui i link agli operatori italiani con le relative guide al servizio:

E ora, avete cambiato la vostra password vero? 😉

* ho scritto che la segreteria è aaccessibile anche quando viene eliminata o a “nostra insaputa”.
Come? Basta aggiungere il codice di deviazione (è diverso da gestore a gestore) e inserire il numero di chi si vuole chiamare… ad esempio è possibile lasciare un messaggio a un cliente 3 componendo semplicemente questa sequenza: +390numerotelefonico. Arriverà  la notifica del messaggio anche a chi pensava di esserne indenne. Cautelatevi, almeno nell’ascolto 😉

Articolo aggiornato l’8 luglio 2011.

Il tarlo dell’autoricarica

I gestori hanno un rapporto di amore/odio con le autoricariche. Gli operatori challenger le hanno usate e le stanno, seppur molto meno rispetto a prima, per acquisire clienti e massimizzare le (ormai ex alte) terminazioni in entrata.

Un fenomeno che ha fatto lievitare i crediti di alcuni clienti prepagati, ma che ha anche frenato con tanti nuovi limiti le nuove offerte dei gestori. Le carte dei clienti dei vari operatori sembrano ormai leggi complesse pensate dal più burocrate dei funzionari con percentuali e commi da rispettare per evitare che la gente abusi delle autoricariche.

Non esiste forse la tutela al contrario.

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Diritto di ripensamento, i giorni diventano 14. Tra due anni…

via technofab
via @technofab

La direttiva europea sul diritto di ripensamento nasce in seno alla Commissione del Mercato Interno e va a migliorare, rispetto alla legislazione italiana, la situazione attuale.

Andiamo per gradi.

Cosa è successo? E’ arrivato l’estensione del diritto di recesso per tutti i beni acquistati a distanza (via internet, telefono o posta) a 14 giorni. Il cliente avrà in pratica 2 settimane per rispedire i prodotti che ha comprato senza poterli vedere direttamente. La merce, come già adesso, potrà essere restituita per qualunque motivo e il venditore avrà 14 giorni per restituire la somma dovuta.

Inoltre se la spedizione dovesse impiegare più di 30 giorni, il cliente avrà il diritto a rinunciare all’acquisto della merce. Tutto bene? Sì, ma attenzione ai “dettagli”.

 

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I “lottologi” prevedono (anche) le sanzioni Antitrust

Non è sicuramente una delle azioni più eclatanti nel campo della tutela del consumatore ma è interessante una storia che emerge nell’ultimo bollettino (lunedì 20 giugno 2011) dell’Antitrust.

Interessante perché, al di là del protagonista, spiega meglio di mille altre storie perché si vedono ad esempio in televisione alcune trasmissioni tutt’altro che “cristalline” nelle proprie esposizioni. Senza perdersi in tanti discorsi parlo di tutte quelle “dirette” in cui si leggono le carte, si prevedono futuri più o meno incerti e si forniscono numeri vari per Lotto, Superenalotto e chi più ne ha più ne metta.

Ok, argomenti su cui l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato mi ricordavo fosse intervenuta più volte. E non mi sbagliavo. Peccato che avessi “omesso” il ragionamento più ovvio.

 

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Chi la dura la vince

Da tempo segnalo che quando vado in Svizzera spesso, nelle zone di confine, cerco di agganciarmi alle reti francesi per evitare i costi di roaming ‘standard’.

Tutto questo perché due gestori su quattro tenevano la vicina Confederazione in una zona tariffaria “non europea”: uno dei due ‘cattivi’ però ha preso la retta via e, almeno per la mia personale soddisfazione, H3G ha finalmente inserito i cugini elvetici nella tariffazione “europea”.

Il caso di 3 era quello più paradossale visto che la Svizzera era inserita (anzi lo è ancora fino al 30 giugno p.v., attenzione la nuova tariffazione parte dal 1° luglio!) assieme a Stati Uniti e Canada. Chiasso al prezzo delle Hawaii, non male vero?

Comunque ancora non tutto si è risolto.

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Il matrimonio Wind – 3 con la dote dalla Russia

Il lungo capitolo del (mancato) matrimonio di questi anni tra H3G e Wind torna nuovamente in auge.

Era un po’ di tempo che non si aggiungevano nuove puntate a una delle storie d’amore più travagliate delle TLC europee. Stavolta è l’intervento dello zio d’America di Russia a dare una nuova possibilità alla fusione tra il terzo e il quarto gestore italiano.

Il rumor arriva dall’attendibile Corriere delle Comunicazioni che, parlando dei vari interessi della nuova proprietà Wind, parla della possibile acquisizione di 3 Italia attraverso le pagine del Giornale. Quali novità rispetto al passato?

Forse stavolta le attenzioni, oltre ad essere più affettuose, sono più corpose (in rubli).

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